Guida alla nutrizione del neonato
- guidetticarolina
- 13 nov 2017
- Tempo di lettura: 5 min
IL LATTE FINO A 6 MESI
Il giudizio di pediatri, ostetriche e nutrizionisti è unanime: non esiste alimento migliore e più completo per un neonato del latte della sua mamma. Esso contiene tutto ciò di cui il bambino ha bisogno e svolge un ruolo inimitabile nel proteggere il benessere del bambino e la sua salute futura: fonte di sostanze essenziali per la crescita, anticorpi, enzimi digestivi.
Per tutti questi motivi l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento al seno esclusivo per i primi 6 mesi di vita, quindi l’introduzione graduale di cibi solidi continuando comunque ad allattare il più a lungo possibile.
Se l’allattamento materno non è possibile, per varie cause, si ricorre al latte artificiale sempre esclusivo nei primi mesi di vita.

SVEZZAMENTO
Lo svezzamento è l’introduzione graduale di nuovi alimenti, consigliata da pediatri e ostetrici a partire dal 6° mese di vita.
E’ un percorso graduale che normalmente dura mesi, tutto il tempo necessario al piccolo per apprendere un nuovo modo di nutrirsi, dal quale trarre anche gratificazione.
Rappresenta un percorso molto delicato ed è importante che venga compiuto tenendo conto non solo delle nuove esigenze nutritive del bambino, ma anche di quelle psico-affettive.
Il piccolo si trova a fare le sue prime scoperte: deve imparare un nuovo modo di alimentarsi e comincia a conoscere sapori e consistenze del tutto nuove al suo palato. Queste esperienze lo aiutano a maturare dal punto di vista neurosensoriale e si imprimono nella memoria. È importante, dunque, che il pasto sia un momento piacevole.
Non bisogna dimenticare che lo svezzamento corrisponde al primo importante momento di parziale distacco, e quindi di autonomia dalla figura materna. Occorre cercare di rispettare i tempi del bambino, senza forzature.
Quando iniziare lo svezzamento?
La decisione sul momento giusto per iniziare è importante. Il bambino deve essere in buona salute e il bambino stesso darà segnali per riuscire a capire il giusto momento: curiosità verso nuovi sapori e odori, la vista o l’aroma di cibi diversi scatena in lui entusiasmo, inizia a stare seduto da solo, ad afferrare bene gli oggetti e a portarli alla bocca, non estroflette la lingue nel momento in cui si offre il cucchiaino alla bocca…
Nell’introduzione dei nuovi cibi è bene osservare alcune precauzioni:
I nuovi alimenti devono essere introdotti uno alla volta
I nuovi alimenti devono essere proposti in modo graduale
I nuovi alimenti devono essere offerti senza imposizioni. Se il bambino rifiuta con decisione di mangiare la pappa occorre avere pazienza; il bambino ha bisogno di tempo per abituarsi ai nuovi alimenti dal punto di vista sia fisiologico sia psicologico. È importante non trasmettergli la propria ansia. Si consiglia in questa fase di non forzare mai il piccolo. I rifiuti vanno rispettati, eventualmente riprovando dopo qualche giorno.
Dare al cibo il giusto valore
Evitare di utilizzarlo come premio, punizione o distrazione: è importante associare all’ora del pasto solo connotazioni positive. Il cibo non è merce di scambio e il bambino non deve mangiare per ottenere come ricompensa l’affetto o l’approvazione dei genitori.
Poiché il bambino è abitudinario e ha bisogno di certezze può essere utile creare una sorta di rito della pappa, stabilendo un luogo ben preciso dove dar sempre da mangiare al piccolo e usando le stesse modalità e gli stessi strumenti.

DAI 5 AI 9 MESI
La prima pappa sostituisce un pasto a base di latte, in genere la seconda/terza poppata della giornata (quella corrispondente al pranzo). Dopo un mese dall’introduzione della prima pappa si propone al bambino la seconda pappa che sostituisce la poppata della sera.
Prima pappa
È un piatto unico, deve:
Fornire in percentuale equilibrata acqua, carboidrati, proteine e grassi
Essere preparato con alimenti facilmente digeribili
Risultare semiliquida
Sarà quindi composta da i seguenti nutrienti:
Acqua: brodo vegetale. Le prime verdure utilizzate sono patate, carote e zucchine, aggiunte a 500g di acqua in ebollizione, senza sale né dado. A cottura ultimata si passa il brodo attraverso un colino a maglie strette.
Carboidrati: Il secondo alimento che si aggiunge sono i cereali. Farine di riso, mais e tapioca, facili da digerire e privi di glutine.
Proteine: Carne omogeneizzata o liofilizzata. Se si preferisce la carne fresca si consiglia di frullarla.
Grassi: Per completare la prima pappa si aggiunge l’olio di oliva extravergine.
Dopo circa un mese si introduce la seconda pappa, che sostituisce la poppata della sera. Questa data non è fissa e verrà valutata in base all’epoca in cui è stato iniziato lo svezzamento, al tempo impiegato per fare accettare al piccolo la prima pappa e alla tolleranza del bambino.
Nella seconda pappa, viene inserito al posto della carne il formaggio. Oltre al parmigisno potranno essere offerti anche formaggi magri come la ricotta, la robiola, la crescenza o il caprino.
Intorno ai 7-8 mesi viene introdotto il pesce: merluzzo, nasello, sogliola.Se non ci sono allergie in famiglia può essere introdotto anche l’uovo e i legumi (fagioli, ceci, lenticchie e piselli) senza buccia.

DAI 9 AI 12 MESI
Il periodo che va dai 9 ai 12 mesi rappresenta una fase di assestamento dal punto di vista alimentare. In questo periodo si può provare a sostituire il piatto unico con diverse portate.
In questi mesi possono essere introdotti nuovi alimenti:
Carne macinata: dal decimo mese per abituarlo ad usare i dentini;
Pomodoro: non utilizzato inizialmente perché potenzialmente allergizzante;
Verdure utilizzate come contorni sotto forma di puree;
Pastasciutta: partendo dalla pastina;

DAI 12 AI 24 MESI
Il bambino diventa più attivo a tavola, sceglie scartando i cibi sgraditi e apprezzando i sapori più decisi.
Relativamente ai pasti diversi dal latte, la distribuzione settimanale dei diversi tipi di alimenti deve essere scelta tenendo conto del gradimento del bambino.
Una buona distribuzione potrebbe essere la seguente:
Carne 3 volte alla settimana (alternando i vari tipi)
Pesce 3 volte alla settimana
Uovo 2 volte
Prosciutto cotto 1 volta
Formaggio 2 volte
Legumi 2/3 volte
Frutta e verdura
Come comportarsi a tavola?
I bambini amano le abitudini, è bene quindi rispettare i loro orari; se i genitori mangiano tardi è più conveniente che il piccolo continui a mangiare da solo. Sarà poi lui stesso a far capire ai genitori che vuole sedersi a tavola con loro (lo si può accogliere a tavola con il resto della famiglia).
In questa fase della crescita il bambino dice spesso NO davanti a un cibo non gradito, anche semplicemente per affermare la sua personalità. Si deve evitare di interpretare questi rifiuti come una sfida facendolo mangiare a forza. Un bambino che cresce regolarmente non deve destare preoccupazione se a volte non finisce la pappa, è in grado di autoregolarsi dunque in genere significa che è semplicemente sazio.
E’ bene offrire porzioni adeguate con l’età del bambino e con il suo stato di salute.

DAI 2 AI 3 ANNI
Il bambino cerca di affermare la propria autonomia anche a tavola: reclama i suoi spazi e detta i suoi gusti. E’ pronto a passare dal seggiolone alla tavola con mamma e papà.
E’ da evitare un atteggiamento ansioso e conflittuale, ci si deve impegnare a rispettare i gusti del bambino, senza però assecondarne i capricci. Se a un bambino non piace un certo alimento si può accettare il rifiuto e proporgli un’alternativa tra le cose che sono state preparate. Il piccolo deve imparare a mangiare ciò che è in tavola.
La diffidenza verso le verdure è normale a quest’età, è importante proporre ricette a base di verdure appetitose utilizzando verdure diverse componendo piatti allegri e colorati (a quest’età la componente visiva ha un ruolo fondamentale).
Merendine e dolci?
La maggior parte dei bambini ha bisogno di una merenda energetica tra un pasto e l’altro. Al posto di snack grassi si consiglia di offrire spuntini sani e nutrienti.
Offrire al bambino alla fine dei pasti un frutto o uno yogurt non zuccherato;
Evitare di premiare il bambino con dolci o caramelle (finirebbe col considerarli più speciali);
Limitare il consumo dei dolci
Abituare il bambino a lavarsi i denti dopo ogni pasto fin dalla tenera età;


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