PILLOLE DI LATTE...Le fastidiose emorroidi
- Carolina Guidetti
- 16 apr 2019
- Tempo di lettura: 3 min

Si tratta di tumefazioni venose nel tessuto che circonda l’ano. Tre fattori possono danneggiare i cuscinetti fibrovascolari: la stitichezza cronica, la predisposizione alle vene varicose e l’invecchiamento. Queste condizioni ne facilitano infatti il prolasso, ossia la protrusione dal canale anale. Il ritorno del sangue venoso diventa difficoltoso, con infiammazione cronica locale, erosione dell’epitelio del cuscinetto e conseguenti emorragie, piccole o grandi.Possono essere interne al canale anale, o esterne.
Quante donne in gravidanza soffrono di emorroidi?
E’ una patologia decisamente diffusa. Ne soffre infatti il 12-34 per cento delle donne in gravidanza.
Le ragadi anali colpiscono invece il 10 per cento delle partorienti, con un picco massimo dopo il parto.
Come riconoscerle?

i sintomi caratteristici cominciano a diventare evidenti quando le emorroidi iniziano ad ingrossarsi, manifestandosi quindi attraverso la comparsa di: gonfiore attorno all’ano, bruciore, fastidio e prurito anale, sensazione di pesantezza e secchezza locale, sanguinamento senza dolore durante la defecazione, oppure dolore, che si accentua al momento dell’evacuazione e può essere accompagnato da sanguinamento e, negli stadi più avanzati della malattia, da prolasso rettale.
Che cosa provoca le emorroidi?
Questa piccola, fastidiosa patologia è causate da diversi fattori predisponenti variamente intrecciati nella singola donna. I fattori predisponenti includono: l’insufficienza venosa cronica, che è due volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini; la stitichezza (che peggiora in gravidanza); l’alimentazione povera di fibre; lo scarso movimento fisico e l’obesità. Quest’ultima predispone sia alle varici in generale sia alle emorroidi.
Perché le emorroidi sono così frequenti in gravidanza?
La gravidanza stessa è il più importante tra i fattori di rischio. L’aver avuto due o più gravidanze aumenta infatti il rischio di emorroidi del 20-30 per cento. La gravidanza agisce con modalità diverse a seconda dell’epoca considerata. Nel primo periodo, dalla 3a fino alla 23a settimana di gravidanza, sono le modificazioni ormonali a favorire le emorroidi con il progressivo aumento degli estrogeni e soprattutto del progesterone. Con il progredire della gravidanza, in genere dalla 24a settimana in poi, ai fattori ormonali si associano i fattori meccanici, tra cui l’effetto di stasi causato dall’aumento del volume uterino, dalla congestione venosa pelvica, dall’aumento di peso e dalla ridotta attività fisica.
Il parto è il secondo elemento precipitante, specie nei confronti delle trombosi emorroidarie e delle ragadi, che infatti aumentano significativamente dopo il parto, specie se è stata lunga la fase delle spinte.

Approfondimento - Come affrontare le emorroidi in gravidanza
1) Correzione dei fattori predisponenti, con attenzione allo stile di vita:
regolare movimento fisico, qualità dell’alimentazione (fibre!) e dell’introduzione di liquidi (1,5-2 litri di acqua al dì), mantenimento di un normale peso corporeo (con aumento in gravidanza non superiore ai 12, massimo 14 chili), correzione della stipsi, per ridurre lo sforzo alla defecazione che facilita il protrudere e il sanguinare delle emorroidi, uso di lassativi dolci in caso di stipsi resistente alle misure dietetiche; igiene appropriata (con detergenti a pH acido, visto che il pH della cute nella regione perianale è di 5-5,5).
2) In caso di dolore, i trattamenti locali includono: - anestetici locali; - lievi astringenti e calmanti (come i sali di bismuto, l’ossido di zinco, o l’hamamelis); - flavonoidi e derivati dell’ippocastano (ottimi in trattamento combinato anche per bocca, perché migliorano il tono della muscolatura liscia delle vene e riducono la produzione di prostaglandine, sostanze che causano il dolore); - derivati della liquirizia (acido 18-beta-glicirretico), che hanno spiccate attività antinfiammatorie, antigonfiore e cicatrizzanti, e che possono essere usati con piena sicurezza in gravidanza.
... Le PILLOLE DI LATTE continuano....
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