PILLOLE DI LATTE...Una difficoltà: le ragadi
- Carolina Guidetti
- 10 lug 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Le ragadi sono piccole abrasioni o taglietti che possono formarsi sul seno di una mamma che allatta. Queste abrasioni molto spesso sono fastidiose e diventano dolorose nel momento della poppata. La mamma può anche vedere la fuoriuscita di sangue.
Da cosa sono causate?
I bambini non hanno denti, quindi come fanno a provocare tagli?
Il problema è la modalità di attacco al seno del bambino al capezzolo. Infatti, se il neonato si attacca al seno in modo errato, il capezzolo, che è una parte del corpo delicata e non soggetta a stimolazioni all'in fuori dell' allattamento, si irrita. Molto spesso questo problema è più frequente in donne che hanno particolari caratteristiche del capezzolo (capezzolo piatto, capezzolo rientrante, capezzolo piccolo...) o che hanno figli con particolari caratteristiche orali ( ad esempio con frenulo breve).
Ma cosa si intende per errato attacco al seno?
Il neonato deve attaccarsi al seno rispettando certe caratteristiche della posizione e dell' attacco di cui abbiamo parlato nell'articolo precedente.
Se tali caratteristiche non vengono soddisfatte, il neonato non riuscirà da una parte a svuotare il seno nel modo adeguato, non si nutrirà a sufficienza e porterà all' insorgenza appunto di ragadi.

Come si possono prevenire le ragadi?
Un accorgimento che la mamma può attuare in gravidanza è l uso di olio di mandorle sul capezzolo in modo da rendere la pelle più elastica e iniziare a stimolare il capezzolo. Ma la cosa fondamentale per prevenire le ragadi e un corretto attacco al seno del neonato fin dal primo incontro in sala parto. Proprio per questo è fondamentale che la neo mamma si faccia assistere dalle ostetriche dell' ospedale nei giorni di ricovero e successivamente dalle ostetriche presenti sul territorio che possano supportarla nei primi giorni di allattamento.
Ma cosa si può fare quando le ragadi si sono ormai formate?

Nonostante la possibile presenza di dolore durante l poppata, e fondamentale non smettere di allattare. Questo infatti può portare a esiti peggiori in quanto la ragade è una porta di ingresso aperta per batteri e un seno pieno e ingorgato può facilmente degenerare in un infezione (mastite). L importante, come abbiamo già detto, e il corretto attacco al seno, quindi è fondamentale che la mamma, una volta scoperta la presenza di ragadi, prenda contatti con un' ostetrica che possa valutare una poppata e aiutarla a migliore la posizione e l attacco. Un altro accorgimento che porta beneficio è far uscire dal capezzolo qualche goccia di latte e spalmarlo sopra al capezzolo irritato: grazie alle sue proprietà cicatrizzanti il latte e il sistema più naturale per fare guarire le ferite. Importante è anche lasciare il seno scoperto il maggior tempo possibile e quando questo non è possibile, evitare il contatto con tessuti sintetici o coppette assorbilatte che tendono ad irritare ancora di più la pelle. Meglio il contatto con tessuti di cotone bianco. Spesso le mamme tendono a lavare il seno prima della poppata: questo comportamento è da evitare in quanto la pelle tende a seccarsi diventando più delicata e vulnerabile. Un altro grande aiuto deriva dall' uso dell' argento. L argento e noto per le sue proprietà cicatrizzanti. Proprio per questo si consiglia l uso di paracapezzoli d argento o semplicemente cucchiaini d argento da tenere a contatto con il capezzolo tra un poppata e l altra.
E per il dolore?

Per far fronte al dolore la mamma può cercare di cambiare la posizione nel momento della poppata. Se la posizione classica a culla è dolorosa si potrebbe provare con la posizione a rugby o magari provando ad allattare da sdraiata. Se il dolore è intenso non ce ragione di soffrire, quindi la mamma può tranquillamente prendere un antidolorifico compatibile con l allattamento (paracetamolo o ibuprofene) al bisogno (massimo tre volte al giorno).
Le ragadi sul capezzolo possono essere una difficoltà all'allattamento...con questi consigli si possono prevenire e si possono risolvere...ma se fanno vivere male il momento dell'allattamento alla mamma e al suo bambino, ad un certo punto si può anche decidere di smettere...e questa scelta non deve essere vissuto come una sconfitta...
... Le PILLOLE DI LATTE continuano.... Mamme continuate a seguirmi e condividete i miei articoli per aiutare anche vostre amiche e conoscenti! Seguitemi anche su Facebook per rimanere sempre aggiornate!!! https://www.facebook.com/ostetricacarolinaguidetti/
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