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Mamma e Papà marsupio

  • Carolina Guidetti
  • 3 mag 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

L’utilizzo della fascia porta bebè è senz’altro una tecnica antica e comune a diverse culture in tutto il mondo. Per molto tempo la società occidentale è stata un’eccezione, ma fortunatamente le cose stanno cambiando. Portare un bambino all’interno della fascia sta diventando una pratica comune anche nelle nostre città. Portare il bambino all’interno della fascia a partire dal primo giorno dopo la nascita, lo aiuterà a scoprire il suo nuovo mondo. Portando il tuo piccolo con te lo cullerai dolcemente a ogni tuo movimento e lui potrà sentire, annusare, sperimentare, riposare, dormire e sentirsi protetto. La vicinanza della mamma o del papà gli fornirà una forte base emotiva che lo aiuterà in seguito quando inizierà a scoprire il mondo da solo.

Il bebè “portato” gode di una costante rassicurazione: sul corpo di mamma e papà trova le condizioni ottimali per il suo benessere emotivo: vicinanza, calore, affetto e nutrimento. Il supporto (fascia, stoffa, marsupio) gli permette di continuare a essere cullato grazie al movimento di chi lo porta.

Il piccolo si integra più facilmente nella routine familiare: vive infatti “all’altezza” del genitore, ha la possibilità di osservare il mondo e di ricevere stimoli, condividendo l’esperienza dell’adulto.

Anche il senso dell’equilibrio è sollecitato di continuo perché il bimbo deve bilanciarsi e seguire i movimenti di chi lo porta. Tende infatti a spingere le gambine e a tirare su il collo, cercando di “aggiustarsi” sul corpo dell’adulto, per poi accovacciarsi comodamente.

Durante la gravidanza i bambini sono al caldo e al sicuro e sentono tutti i movimenti della mamma. Dopo la nascita i neonati continuano ad avere questo bisogno di contatto, di stare vicino alla mamma e sentire la sua pelle.

Portando il bambino all’interno della fascia, lo farai sentire al sicuro e potrai rispondere in modo adeguato a tutti i suoi bisogni. La vicinanza continua favorisce quella comprensione profonda che permette alla mamma di intuire i bisogni del figlio, interpretandone i segnali corporei e le espressioni del volto. Il risultato è che i bimbi che possono stare a contatto di pelle piangono meno e questo fa crescere l’autostima materna, la fa sentire “capace” e quindi più serena e sicura di sé.

Per questo la fascia è anche molto preziosa per i genitori adottivi o che hanno difficoltà a creare un legame naturale con il loro bambino: la fascia avvicina, stringe, lega…

E’ anche una bella opportunità per i papà per avere maggiore intimità con il loro piccolo. All’interno della fascia il bambino potrà vivere con il papà lo stesso rapporto stretto che aveva in gravidanza con la mamma: acquisisce familiarità con la sua voce, il suo odore, i suoi movimenti.

E non mancano anche i vantaggi di tipo pratico: il genitore che porta il proprio bimbo addosso è più libero perché gode di una totale libertà di movimento.

Un altro vantaggio è che la fascia può ridurre i crampi e i problemi di reflusso e digestione del bambino. Quando il bambino è mantenuto in posizione fetale all’interno della fascia, con le gambe sollevate in alto, il leggero movimento durante il trasporto ne stimola il sistema digestivo, riducendo la possibilità di insorgenza di crampi.

Crescendo poi la fascia può continuare ad essere utilizzata modificando la posizione del bambino all'interno della stessa. Può per esempio essere portato sulla schiena in modo da poter iniziare anche a relazionarsi con il mondo esterno.


 
 
 

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